Stanotte un ramo di pino
respira nella foschia.
Notte autunnale.

Una schiuma mulinella lo scoglio
preme l'onda...
Il ciclo è chiuso !

Un haiku  per   misura   per   sembrar   il   mondo   e   se   stessi.   Prendendo   a   prestito   un'immagine.       Un haiku  per   misura   per   sembrar   il   mondo   e   se   stessi.   Prendendo   a   prestito   un'immagine.

HAIKU: FORMA E STILE: - PROSSIMAMENTE ON LINE

Da una polvere sudicia
un filo d'erba si leva.
Sogno una speranza !
 
Per un fantasma arido
un uomo palpita.
È un sogno deluso.
Foglie gialle
su un ramo autunnale.
Ricordo una estate.

 

Un turbinare d'echi
che si animano e si dissolvono.
Brusio di foglie secche calpestate.

 

Nel grumo di eventi quotidiani,
dispersi nel vento,
emerge il silenzio delle cose.

 

Filtrato da una nuvola,
un raggio di sole si dissolve.
Mi assale la solitudine.

 

Le mie dita si disperdono
a cianfrusare foglie secche.
Annaspo nei ricordi.

 

La melma ricopre
un pugno di foglie cadute.
Si metta in scena la verità !

 

Volo di gabbiano
ricoperto di catrame.
D'improvviso una discarica umana.

 

Il vento della malinconia
incalza ...
Foglie che cadono.

 

Nella nebbia d'autunno
l'ombra tace.
Chi sono ?

 

Avere in sorte di assistere
un rondone in veloce gazzarra.
Parallelamente la tua vita. Uomo !

 

Sul lastrone sconnesso di pietra
d'improvviso un fremito.
Contatti ed intrecci di lucertole

 

Sul troncone inerme d'abete
un notturno dall'occhio assonnato.
Il resto è vita.

 

Su alcune dozzine di canne acquatiche
si posa e sparisce un'oca selvatica.
Gli uomini nacquero dopo.

 

Albe e tramonti.
Tremendamente silenziose le stagioni,
come granitiche immortalità.

 

Leggera ed immensa,
la nebbia briganteggia la pianura
incontrando una notte senza luna.

 

Tumuli di foglie secche
sepolte da umida neve.
Una lenta macerazione al vento freddo.

 

Folate di vento.
Fantasmi che brulicano
impenetrabili angosce.

 

Un'immensa pianura innevata
ammicca al debole sole.
Pigramente una Natura irremovibile.

 

Sul barbone scheletrito
un gruppetto di randagi.
Tranquillamente il saccheggio.

 

Sul fagiano ucciso
i germi della dissoluzione.
Natura non-stop.
Un'ombra gigantesca costeggia il colle.
Con sguardo incredulo: un passero.
Chi ha paura della notte ?

 

Sul fondo verde del bosco
il fascio di luce si sacrifica. Laggiù !
Sulla costa ghiacciata, il gabbiano attende
il frantumo del disgelo.

 

Sole ed ombre !
Sulla mulattiera dai molti tornanti
l'immagine vacilla.

 

Sulla pietra arenaria
la pioggia incide ...
Come un decalogo estetico.
 
Una vasta palude prosciugata
come occhio stinto dalle lacrime.
Il cuore non può sentirsi sereno.

 

D'improvviso.
L'urlo del gallo sgozzato !
E poi il silenzio.
Fall-out di detriti e calcinacci.
Il ragno tesse ...
Chi salirà ?

 

Tanti aghi corrono all'impazzata,
ma poi si arrestano
Una sorta di indicazione.
Sul tetto coperto d'ardesia
serpentina il rampicante.
Lucidamente secondo natura.

 

Quando spira il vento.
Il soffione
crea forme di aerea leggerezza.
 

Sul pool di arbusti e graminacee,
angosciamente il papavero
danzando su esile supporto.

Sul cammino avvolto dalla nebbia
un fitto muro di canne.
Ma il vento scudisciando ...






 

Silente e spopolata,
la palude attende
con ansia l'anatra autunnale.
Come frequenti precipitazioni
alternate ad improvvise schiarite,
nervosamente ....oggi.

 

Oche selvatiche in attesa,
lungo strisce di terra marina
come moli protesi: per mete
Quando la tempesta
immensamente sconfina all'orizzonte,
solo i gabbiani volano.
 
Su una superficie disabitata,
è facile da immaginare
una Natura autosufficiente e permanente.

 

Foglie con ritmo disordinato,
a far balzi in avanti,
come in stato di ebbrezza.
Folate di vento su foglie
che si accumulano e si aggrovigliano.
A stento riescono a sfuggirgli.

 

Danzando nell'acqua
il seme si allontana con l'onda successiva.
Il senso dell'attesa.
A pochi metri dal suolo,
su arenaria come rosicchiata da topi,
croste di polvere e di secoli.

 

Le valenze della luce
su sverniciature e screpolature d'intonaco;
come le rughe in un volto.
Nuvoloni come patine nerastre
di lampade ad olio dai fumi grassi.
Idealmente le ingiurie del tempo.
 
Mugolii misti ed indecifrabili,
delicati passaggi di brezza successivi
su sterpaglia estiva ormai secca.
Misurarsi con i muri
là dove potevano crescere alberi in libertà.
Gli uomini si misurano in spazi di parcheggio.

 

Su terra umida e paludosa,
moscerini come una nebulosa solare,
cosi che pare uno spazio di traffico.
Macchie di rovi aggrovigliati
su un campo di mais a misura d'uomo;
buchi neri in un universo verde.

 

Nel terreno secco e roccioso
un masso di tufo incorniciato di calura.
E non si capisce più che cosa sia.

 
Residui di canne e canneti
là dove terra ed acqua s'incontrano.
Un appello che mette disagio.

 

L'incessante risacca delle ondate
draga la ghiaia dell'antico alveo.
Cosa posso dirgli ?
Lungo un budello di calcare
l'acqua cola via senza penetrare,
urtando e risuonando.
Una pozza d'acqua increspata,
specchio ustorio per folletti di luce
che poi svaniscono di colpo.

 

L'ombra di una nuvola solitaria,
modificata costantemente dalla luce,
smarrisce la capacità di esprimersi.
Improvvisamente il vento a nord, a est;
freneticamente torna indietro, riprende...
e si videro stormi di foglie alla deriva.

 

Cosi' le immagini nella mente,
come l'acqua lungo i fianchi della barca;
incontrando l'ombra della sera.
Lungo la rada sabbiosa
il fruscio delle onde;
ciclicamente in pieghe ondulate.

 

Nuvole che volano nel vento.
Ombre ondeggianti sulla parete scalcinata,
come un continuo cambio di scenario.
I turbini dell'aria all'orizzonte.
Quando il vento disperde le strida dei gabbiani,
l'odore d'acqua salmastra prende alle narici.

 

In una nicchia formata da masso franato
un risuono amplificato di tubare ossessivo.
Lasciarsi guidare dall'intuito.
Un gabbiano in umile volo
sfrecciando sopra la schiuma dell'onda.
La frustrazione di essere senz'ali.

 

   
   

Nei prossimi giorni saranno pubblicati nuovi Haiku di Lillo Olivieri e notizie sulla biografia del poeta

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ultimo aggiornamento: 26 novembre 2007